Editoriale: IPSOS – Digital Audio Survey 2022

L’idea di dare continuità a questa newsletter mi sta piacendo molto, e a voi?

Eccomi qui, per il nostro terzo appuntamento, a mantenere la promessa che avevo fatto la settimana scorsa: oggi parliamo dei dati rilasciati da Ipsos.

Adesso, se sai già cos’è la Digital Audio Survey curata da Claudia D’Ippolito e Nora Schmitz, puoi passare al prossimo capoverso e saltare questa parte, altrimenti te lo spiego io: Ipsos (una società multinazionale di ricerche di mercato e consulenza) pubblica ogni anno i risultati di un sondaggio che riguarda in generale l’audio; ma a noi interessa parecchio perché prevede una serie di domande specifiche sui podcast e che, da quattro anni a questa parte, servono a fotografare lo stato di salute del settore. Lo scorso 3 ottobre sono stati pubblicati i risultati più recenti. 

Ora possiamo riunirci tutti (chi conosceva già Ipsos e chi ne ha sentito parlare un minuto fa per la prima volta) per fare qualche riflessione.

Se volete un riepilogo dei dati più importanti, vi consiglio di leggere il post che è uscito questa mattina sul nostro blog, e che trovate su Podmaker.io

Per quanto mi riguarda, invece, mi interessa di più focalizzare l’attenzione su un dato: la pubblicità nei podcast si conferma tra le più efficaci in assoluto. 

Cosa intendo per efficace? 

Non solo che chi la ascolta se la ricorda, e già questa è una novità rispetto agli altri media, ma che il 50% delle persone che ascoltano podcast, compiono un’azione relativa all’annuncio che hanno ascoltato.

Te lo ripeto, perché questo dato non deve sfuggirti: il 50% circa delle persone che, ascoltando un podcast ha sentito anche una pubblicità, dopo ha cercato informazioni sul brand 22%, parlato ad amici e parenti 20%, acquistato 15% (nel 2021 erano l’11%). 

È una percentuale interessantissima, ma ora ti dirò altre due cose che lo sono altrettanto.

Per il momento, gli annunci più efficaci sono quelli classici (prima/durante/dopo), anche se accostare l’aggettiva “classico” al podcast fa un po’ sorridere, ma si riferisce al fatto che, come per l’advertising tradizionale, è un contenuto diverso dal podcast. 

Quello che mi entusiasma molto è che, a dispetto dei classici formati ADV, nei podcast sta aumentando l’efficacia di due forme che, secondo me, sono molto più affini a questo strumento: l’host read, cioè un messaggio riguardante il bene/prodotto/servizio pronunciato dall’host nel corso del podcast, e i branded podcast, cioè quelli prodotti direttamente dalle aziende. Io immagino che l’importanza di questi due strumenti crescerà ancora, e mi sembra un’ottima notizia per tutti i podcaster, rafforzando anche la nostra tesi sul podmaker, ma questa cosa te la spiego meglio nelle prossime settimane.

L’ultima cosa che voglio dirti riguarda il nostro podcast: questa settimana con Marcello Forcina abbiamo fatto un lavoro davvero utilissimo: abbiamo preso tutti i dati della ricerca e li abbiamo sperimentati su 4 personas

Quindi, se ti stai chiedendo in che modo una ricerca sul podcasting italiano possa essere utile anche al tuo podcast, devi assolutamente ascoltarlo, perché lo spiega benissimo.

Per quelli invece che amano i dati di prima mano, a questo link puoi scaricare direttamente la presentazione rilasciata da Ipsos e che puoi scaricare cliccando sul link.

E anche per questa settimana è tutto, ci aggiorniamo a giovedì con la prossima newsletter che tratterà di “Visibility e la dura vita dei podcaster”.

Have a good listen!!