Editoriale: La settimana del Podcast

Sabato (22 Aprile 2023) ho incontrato decine di podcaster indipendenti. Tutti insieme. La cosa divertente è che ogni tanto qualcuno incontrava l’autore di un podcast che gli piace molto e allora era felicissimo. Questo meme secondo me rende bene l’idea di quanto ci affezioniamo ai podcast che ascoltiamo; quindi puoi immaginare come sia emozionante incontrare gli host dal vivo.

Ero lì in occasione della Settimana del Podcast con Daria La Ragione, la mia socia, e con Roberta Garofalo, la nostra account per presentare Podmaker al suo pubblico naturale.

È un evento organizzato molto bene da Giulio Gaudiano e dai tanti volontari di ASSIPOD | Associazione Italiana Podcasting.

Ci siamo armati di magneti e adesivi (fighissimi, ndr) e ci siamo lanciati nella mischia del networking cordiale, e siamo tornati a casa con il sorriso: è stata una buona giornata.

Abbiamo scoperto tantissimi nuovi progetti da seguire e ascoltare: è pazzesco quanto diversi siano tra loro i podcast e i podcaster. Un universo di contenuti da ascoltare; un universo in espansione dato che continuano ad aumentare. Adesso abbiamo una lista lunghissima nelle nostre app di ascolto (ognuno ha la sua preferita).

Parlando con tutte queste persone, abbiamo capito due cose: sono entusiasti. La nostra sensazione iniziale, che cioè gli indipendenti diventino podcaster perché sono appassionati di un argomento, è stata pienamente confermata. La seconda è che molti di loro continuano a concentrarsi sui dati sbagliati: è una specie di sindrome di Calimero, per cui si convincono di avere pochi ascolti, e che soltanto loro facciano tutta questa fatica a crescere. Così, quando gli abbiamo raccontato che confrontare i loro ascolti con le visualizzazioni di un reel è come confrontare tartufi e patate e dire: vendo pochissimo tartufo, è una sciocchezza, ho visto un’espressione nuova su alcuni volti, un misto tra sollievo e speranza. Ma pensa te: io che dò speranza a un podcaster!

Chi me lo avrebbe mai detto dieci anni fa?!

C’è una fantastica solidarietà tra podcaster: è una cosa che non vedi in altri settori, e che forse sarà uccisa quando in Italia lo avremo trasformato in una professione – ma spero davvero di no. Tra host c’è curiosità, solidarietà e una gran voglia di incontrarsi e confrontarsi.

Sai quando hai una notizia che nessuno sa, e che non puoi dire? Quella sensazione che definirei “stare in bilico” costantemente tra la voglia di dirlo e la consapevolezza che se stai zitto fai una buona cosa? Ecco: con grandissimo sforzo ci siamo tenuti per noi una novità. Una cosa bella. Una cosa grossa. Una cosa che annunceremo nelle prossime settimane.