Un tizio sta per essere dimesso dalla clinica psichiatrica.
Il dottore: allora signor Rossi, è felice di uscire?
Sig. Rossi: moltissimo. È bello sapere di non essere un chicco di grano, mi fa sentire molto più sereno.
il dottore: bene, spero davvero di non rivederla qui. In bocca al lupo.
Due ore dopo questa conversazione, la porta del medico si spalanca ed entra il signor Rossi: la prego dottore, mi aiuti, vogliono mangiarmi, tutto il pollaio mi insegue.
il dottore: ma come?! abbiamo lavorato anni perché si convincesse di non essere un chicco di grano, cosa è successo, perché non lo sa più?
il signor Rossi: dottore ma io lo so, sono le galline che non lo sanno!
Ieri pensavo che la mia vita sarebbe molto più facile se tutti i clienti avessero figli adolescenti. Ci ho pensato mentre mi chiedevo se abbia senso la scelta di Spotifydi cambiare la propria interfaccia e passare a una a scorrimento verticale, con riproduzione automatica dei contenuti.
Insomma ho pensato che a un cliente con un figlio intorno ai 15 anni glielo spieghi facile perché non si possono paragonare i podcast a contenuti mordi e fuggi come quelli dei social.
Comunque basta osservarli, gli adolescenti dico, mentre scorrono il feed e mettono like a raffica senza nessun criterio, che ti verrebbe una gran voglia di dirgli che non si fa così, che stanno falsando i kpi, insomma di fare il boomer e allora stai zitto, perché in fondo chi sei tu per dirgli come si usano gli strumenti che sono nati per loro?
E mentre tu pensi al cliente che ha pagato per sponsorizzare quel contenuto, che guarderà molto felice le metriche che gli diranno che ha spaccato tra i ragazzini, che non saprà mai quei like con quale strafottenza sono stati elargiti; mentre pensi tutto questo e sei felice di occuparti di podcast, di cose che grazie a Dio si scelgono, si ascoltano con criterio, ecco che Spotify inizia a Tiktokizzarsi.
Il podcast diventa ogni giorno di più un contenuto, sempre più invichiato nelle dinamiche del content marketing. Da un lato, questo mi conforta e mi dice che Podmaker è la scelta giusta per i brand (e ovviamente per me).
Dall’altro però mi corre un brivido lungo la schiena: non cercheranno mica di snaturare i podcast trasformandoli in un contenuto “snack“?
E ti domandi: se oggi la piattaforma conta gli streams (di fatto chiunque abbiamo premuto play), domani non penserà mica di contare anche lo scorrimento verticale come ascolto??
Sì, lo so, abbiamo metriche molto più significative per i podcast, come la consumption che ci dice quanto è stato effettivamente ascoltato un eisodio.
Io lo so, ma lo saprà il cliente?
Ci leggiamo mercoledì. Have a good listen!