I podcast stanno cambiando lo scenario.
Su questo blog ne parliamo dall’inizio e gli ultimi articoli, entrambi su ricerche statistiche dedicate, ci portano sempre di più a inquadrare questo non più come un fenomeno dal futuro incognito, come poteva essere nel 2020.
Oggi è evidente che si è guadagnato un ruolo tra gli altri media, non soltanto nei paesi che per primi lo hanno scoperto – gli USA su tutti – ma anche qui in Italia, dove gli ascoltatori continuano a crescere anno dopo anno.
Nell’episodio di Podmaker Talk dedicato alla figura dell’artigiano digitale, in cui Marcello Forcina intervista Giulio Gaudiano, questo elemento è al centro di alcune riflessioni molto stimolanti e perfettamente in linea con il progetto Podmaker.
Il podcast che parla di podcasting. Marcello Forcina racconta in che modo un artigiano dell’audio crea un progetto partendo da zero e lo porta al successo. Dialogando con podcaster, esperti e tutte le figure professionali che ruotano intorno al podcasting. PODMAKER – MAKE PODCAST Credits: Podmaker Talk è un podcast di Podmaker.io, realizzato da Marcello Forcina, Daria La Ragione e Sasà Tomasello.
Gran finale della prima stagione.
Marcello Forcina annuncia il lancio della piattaforma Podmaker.io rilasciata in fase beta: cos’è, come funziona e in che modo aiuterà i podmakers a trasformare il loro fare podcast in una professione. Una piattaforma dedicata proprio ai nuovi artigiani digitali, che curano con amore, passione e impegno il proprio podcast. L’unico requisito indispensabile è avere un podcast e compilare tutti i campi obbligatori alla registrazione. E poi una valanga di sorprese, tutte a seguire.
Stay Tuned!
PODMAKER – MAKE PODCAST
Credits: Podmaker Talk è un podcast di Podmaker.io, realizzato da Marcello Forcina, Daria La Ragione e Sasà Tomasello.
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Podmaker: l’artigiano digitale
Già il nostro nome vuole puntare la luce su un aspetto fondamentale di questo media: i podcaster oggi sono artigiani – Makers – che riescono con pochi mezzi e molto impegno a realizzare prodotti di grande qualità. A differenza di quanto accade con chi produce altre tipologie di contenuti, però, questo ha delle caratteristiche che lo rendono diverso dagli altri sia per modalità e luoghi di fruizione, sia per durata, sia perché la sua stessa forma lo porta a instaurare con il proprio pubblico un rapporto che si fonda sull’attenzione e sull’intimità.
Un nuovo modello di business
Nell’articolo sulla Discoverability (che trovi qui) avevamo parlato della teoria della coda lunga e di come questa si adattasse perfettamente al podcast, e avevamo anche anticipato che il modello di business basato sui grandi volumi di traffico, sulla quantità, non può essere quello del podcasting e meno che mai dei podmakers.
Il podcast è un modello sostenibile
Quello che vogliamo tracciare è un modello sostenibile: e lo è perché a differenza dei contenuti realizzati, per esempio, sui social, il podcast non si “consuma” nell’arco di 48 ore al massimo. In questo caso, l’impegno profuso per realizzarlo è premiato dal fatto che quel contenuto continua la sua vita nel tempo, restando in attesa di un nuovo ascoltatore che lo scopra. È sostenibile perché non è basato sulla ripetizione all’infinito di un messaggio, ma sulla credibilità che il podmaker costruisce episodio dopo episodio.
E infine è sostenibile perché, se è vero che ognuno può creare il proprio podcast chiuso tra le mura di casa, è altrettanto vero che ogni volta che i podcaster lavorano insieme, collaborano, condividono i propri spazi, ne traggono tutti quanti benefici rilevanti.