Quando e come possiamo usare musica nei podcast

Questo articolo vuole essere una piccola guida su come usare musica nei podcast senza violare la legge sul copyright nei podcast.

Forse sei già preparatissimo sul tema, o più probabilmente appartieni a quel numerosissimo gruppo di persone che non ha ancora capito quali canzoni si possono usare quando creiamo un contenuto e quali invece no. Internet ha portato molte persone a credere che, dal momento che una cosa di trova in rete, è legittimo utilizzarla come meglio crediamo. Ma in realtà la musica, i film, le immagini e le fotografie sono opere coperte tutelate, cioè gli autori hanno diritto a decidere se possono essere utilizzate e se vogliono essere pagati quando questo accade.

Meta vs SIAE

Probabilmente, se segui le notizie della settimana, hai sentito parlare dello scontro tra SIAE e Meta che portato alla rimozione dai social del gruppo di tutti i brani musicali rappresentati dalla società italiana.

E, se anche non hai prestato attenzione a questa notizia, avrai notato che molti degli audio dei tuoi reels – per esempio – sono scomparsi.

Ciò che è accaduto a che a fare proprio con la stessa questione sulla musica nei podcast: è un problema di diritti. In sostanza, Meta stipula accordi in ogni paese in base ai quali corrisponde una certa cifra per l’utilizzo dei brani musicali tutelati. A detta della SIAE, la richiesta della società americana è stata «di accettare una proposta unilaterale di Meta prescindendo da qualsiasi valutazione trasparente e condivisa dell’effettivo valore del repertorio. Tale posizione, unitamente al rifiuto da parte di Meta di condividere le informazioni rilevanti ai fini di un accordo equo, è evidentemente in contrasto con i principi sanciti dalla Direttiva Copyright».

L’accordo non è stato raggiunto e il risultato lo abbiamo visto tutti.

Avevano ragione quelli di Meta a dire che poiché tutti gli altri paesi hanno accettato il problema non sono loro? Aveva ragione al SIAE a sostenere che “la visibilità” per quanta possa essere non basta?
Non entriamo nel merito, poiché qui ci interessava soltanto spiegare come la questione della violazione del diritto d’autore sia una faccenda da non sottovalutare affatto.

E allora come si fa a capire quando e come possiamo usare musica nei podcast?

Lo abbiamo chiesto alla persona che ci sembrava incarnare tutte le caratteristiche necessarie per rispondere: Paolo Rendina, avvocato e podcaster.

Diritto & Rovescio è il primo podcast italiano dedicato a chi, come lui, ama il non profit. A chi vuole capire come sta cambiando il mondo dell’associazionismo sportivo e del terzo settore. Tra norme, tributi e nuove opportunità con Diritto e Rovescio per scopriremo insieme i due lati di una bellissima medaglia.

Ma Paolo ha anche una newsletter che si chiama Avvocati e Podcast che potete leggere qui.

Quindi, chi meglio di lui può aiutarci a capire come dobbiamo districarci in questo labirinto e come e se possiamo usare musica nei podcast.

Gli abbiamo chiesto perché alcuni podcast utilizzando canzoni coperte da diritti? Come fanno?

«Innanzitutto voglio precisare che tutte le canzoni sono coperte da diritti. Infatti per il solo fatto di aver realizzato un’opera creativa, nuova e originale, fa sorgere in capo al creatore un diritto “morale” sull’opera stessa. Questi diritti, come quello alla paternità dell’opera, all’integrità, di inedito o di pentimento, sono diritti inalienabili, imprescrittibili e irrinunciabili.»

«Diverso invece il discorso cui c.d. diritti patrimoniali (o di “sfruttamento economico”) dell’opera che sono invece alienabili, trasferibili e sottoposti a termine (i famosi 70 anni dalla morte dell’autore di cui tanto si sente parlare). In questo caso di parla di un diritto di vedersi riconosciuto un “compenso” dallo sfruttamento della propria opera. (…)  Ma non ci sono solamente  autori ed editori (i cui diritti oggi vengono tutelati da SIAE). Dobbiamo infatti anche considerare  gli artisti, gli interpreti e produttori e i diritti a loro spettanti (in Italia la Società SCF  è l’ente deputato alla loro tutela).»

E se ne usiamo un pezzetto piccolissimo?

«Ci tengo, infine, a precisare che spesso viene citata una prassi, quella del fair use, sconosciuta al diritto italiano. Stiamo parlando di un uso “limitato” di questo o quel brano. Bene in America, ad esempio, questo utilizzo viene considerato lecito (a ben precise condizioni) mentre in Italia no. O meglio. In Italia dovremmo un uso “limitatissimo” dei contenuti è previsto dall’ ”Art. 70 e seguenti della Legge sul Diritto d’Autore ma solo per uso didattico o scientifico, per finalità illustrative e per fini non commerciali.»

Quindi, o paghiamo la SIAE per inserire musica nei podcast senza violare alcuna legge – come fanno per esempio le radio – oppure come si fa?

Possiamo utilizzare le librerie di musica e di effetti sonori online che possono servire per il nostro il sound design che non richiedono un pagamento per l’utilizzo. O meglio: che richiedono come forma di pagamento la citazione dell’autore secondo modalità che vengono indicate sul sito che le rende disponibili.

A questo link un interessante articolo pubblicato su Assipod in cui vengono elencate le librerie musicali che offrono questo tipo di servizio.

Se vuoi leggere la altre guide che abbiamo pubblicato, le trovi tutte a questo link