La nuova interfaccia di Spotify

Il prossimo “Stream On Event” della piattaforma svedese è previsto per l’8 marzo 2023, in quella occasione saranno annunciate tutte le features che verranno introdotte e tra queste la nuova interfaccia di Spotify.

Come sarà la nuova interfaccia di Spotify

I rumors dicono che per scoprire nuovi contenuti non avremo più a disposizione il carosello di cover con titolo e autori, ma pare che sarà introdotto lo scorrimento verticale. Inoltre, alle immagini statiche a cui siamo abituati, si sostituiranno sempre di più dei brevi video – cosa che già accade per alcune canzoni – per esempio tutti quelli realizzati con Canvas, lo strumento a disposizione dei creators per realizzare piccoli video in loop e gif da condividere insieme alle canzoni, così come per i video podcast: in sostanza, partirà in automatico un’anteprima.
Questo sistema di navigazione riguarderà, nello stesso scorrimento, musica, podcast e audiolibri (questi ultimi al momento sono rilasciati solo per il mercato USA).

Ecco come dovrebbe essere, stando a quanto visto nel corso dell’ultimo Investor Day (giugno ’22):

Intercettare la GenZ

L’obiettivo di questa nuova interfaccia di Spotify è di avvicinarsi sempre di più al pubblico giovane, soprattutto quello della Gen Z, che fino a oggi ha rappresentato una minoranza tra gli utenti free. Evidentemente il modello TikTok è il riferimento, così come lo è stato per Instagram (e Facebook) quando hanno introdotto i reel, e per Youtube con gli shorts: tutti strumenti che cercano di replicare la magia di TikTok e del suo potentissimo engagment.

Del resto, anche le recenti acquisizioni di Youtubers per dei podcast esclusivi si sono concentrate su un target giovane/giovanissimo per arrivare fino ai bambini.

Intanto anche TikTok e gli altri guardano ai podcast

Mentre Spotify si “ispira” a TikTok, gli sembrano invece inseguire proprio la strategia che la piattaforma svedese ha messo in campo da tre anni a questa parte: tutti investono nel podcasting.

Youtube ha appena lanciato (in versione beta e solo per pochissimi creators) la nuova features per i podcast. Nuova si fa per dire, dal momento che in sostanza l’unica vera differenza è che avranno delle playlist a sé: per il resto, saranno comunque uploadati come video e saranno comunque ascoltabili solo con lo schermo on (a meno che non siate tra i pochissimi che hanno la versione premium di Youtube, in tal caso faceti sapere cosa si prova).

ByteDance invece, la società dietro TikTok, ha chiuso un accordo con Acast (altro colosso del podcasting) per portare i podcast su Resso, che è la loro piattaforma di streaming musicale.

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