Editoriale: il Festival del Podcasting 2022

La settimana scorsa ci siamo lasciati che ero in partenza per il Festival del Podcasting già in pieno svolgimento e con la promessa che ne avremmo riparlato con calma. Ovviamente, non voglio farti la cronaca de festival e stare qui a raccontarti di come si è svolto e di chi c’era o non c’era, perché se vuoi i dettagli puoi ascoltare il secondo episodio di Podmaker Talk con un episodio dedicato pubblicato proprio stamattina e che trovi qui:

Mi interessa di più spiegarti perché abbiamo deciso di essere sponsor della manifestazione, ma per farlo, devo prima spiegarti meglio cos’è Podmaker.io.

Ci pensiamo da un bel po’, da quando ci siamo resi conto che mentre il podcasting cresce sempre di più e i podcaster italiani aumentano, cresce anche – e tanto – il divario tra i grandi player, (pochi) grandi editori che stanno facendo ottimi prodotti, molto ben curati e ben scritti e possono farlo perché hanno, appunto, una struttura importante alle spalle e i tantissimi podcaster indipendenti, che fanno fatica a trovare spazio e che, malgrado i tentativi non siano mancati, di fatto non riescono a diventare una community e non hanno visibilità (se non in rari casi). 

Eppure, nella quasi totale mancanza di mezzi, strutture, grandi attrezzature, non riesce a fermarli anzi, li motiva.

Così, ci siamo detti che serviva uno spazio dedicato a loro, che riunisse e rendesse facilmente reperibili i podcaster che compensano con l’impegno, il lavoro e i contenuti, la mancanza di una società di produzione alle spalle. 

E infatti il nome racconta proprio quello: Pod, che ovviamente viene da podcast, e Maker che invece racconta la dimensione artigianale a cui stiamo guardando.

podmaker un luogo in cui ogni podcaster potrà avere una sua pagina, con i suoi podcast, i canali social collegati e la possibilità di raccontarsi e mostrarsi agli altri.