Editoriale: Podcast Marketing Plat…che?!?!?

Profilazione del pubblico, segmentazione, pianificazione dei media, generazione della creatività e ottimizzazione delle campagne attraverso modelli linguistici audio.

Sono mesi ormai che ti racconto che il podcast continua a crescere. Aumentano il numero degli ascoltatori, aumenta quello dei podcaster, aumenta di conseguenza quello dei podcast. Ovviamente non ne so no stupito, altrimenti non avrei fondato Podmaker: una martech (se non sai come spiegare a tua madre cos’è una martech, ne ho parlato due settimane fa qui) che unisce marketing, advertising e podcasting.

L’idea di base è questa: ci sono moltissimi podcaster indipendenti, che hanno delle community di riferimento, che creano podcast spesso molto belli su temi che li appassionano e che appassionano queste community, che non ci guadagnano quasi mai un euro. E che invece sono una manna per i brand che vogliono investire per avere un ROI che nessun altro settore può offrire in questo momento.

Podmaker aiuta questi brand a investire e questi podcaster indipendenti a guadagnare, aprendo di fatto un mercato che qui in Italia è ancora una cosa per pionieri.

Poi però mi sono detto che, se è molto figo essere pionieri, non è sempre detto che gli altri capiscano dove stai andando e come. Insomma, se sei il primo a fare una cosa, hai l’onere di spiegare cosa stai facendo. 


Ecco qua: Podmaker spiegato da una prospettiva diversa, quella dei brand che vogliono raggiungere un pubblico nuovo (o lo stesso pubblico in un modo nuovo).

Attraverso nostra piattaforma, le aziende possono rivoluzionare il loro approccio alla profilazione del pubblico, alla segmentazione, alla pianificazione dei media, alla generazione creativa e all’ottimizzazione delle campagne e alla ricerca di risultati garantiti. E possono farlo grazie ai contenuti generati dai podcaster.

1. Audience Profiling 

 podcaster parlano a community verticali, che – all’interno di un sistema di asset – possono offrirci informazioni sul pubblico, profili dettagliati sugli argomenti generati, identificati grazie a interessi e preferenze, abitudini e modelli comportamentali. 

2. Audience Segmentation

I podcast ci possono aiutare a raggiungere un pubblico segmentato in base a interessi, comportamenti e caratteristiche demografiche, e ci permettono di personalizzare le campagne per gruppi di target specifici attraverso la creazione di contenuti più pertinenti e affini agli utenti.

3. Media Planning

I podcast possono essere implementati all’interno della pianificazione media attraverso l’identificazione dei canali più adatti per il pubblico a cui sono destinati, analizzandoli per massimizzare il ROI.

4. Creativity (UGC)

I podcast sono contenuti creativi che possono essere generati in modo da essere pertinenti al contesto, adattati alle preferenze del pubblico e agli obiettivi della campagna, tanto da migliorare l’esperienza del messaggio attraverso la sua personalizzazione.

5. Campaign Optimization and Performance Analysis

Attenti alle loro community, alle tendenze a cui sono interessate, ai trend del momento: i podcaster sono “sul pezzo” nei rispettivi settori; analizzano i loro risultati, le loro metriche e correggono il tiro in tempo reale. Grazie a queste caratteristiche, riescono a costruire messaggi efficaci in relazione al proprio target.

Ecco, riepilogo per i distratti: 

i podcast hanno il potenziale per rivoluzionare il panorama della Content Creation razionalizzando e migliorando vari aspetti del processo di marketing e pubblicità nelle strategie di comunicazione, e le aziende possono creare campagne più efficaci, migliorare il targeting per pubblico e, in definitiva, ottenere risultati migliori in un ambiente digitale sempre più competitivo. 

Ci leggiamo tra due mercoledì. 

Have a good listen!